LA DANZA PER CHI NON DANZA
LA DANZA PER CHI NON DANZA

TEMPOREALE E ANNA VALPREDA INVITANO AL NUOVO CORSO DI BENESSERE:

LA DANZA PER CHI NON DANZA a cura di Anna Valpreda

“DANZANDO SI CELEBRA LA VITA”

LEZIONE DI PROVA GRATUITA: lunedì 20 NOVEMBRE 2023 alle ORE 18,30 in Via MONGINEVRO, 6 (zona Sant’Anna) San Mauro Torinese

INFO E PRENOTAZIONI: ANNA 345 50 18 681  –  temporealetv@gmail.com 

Laboratorio di avvicinamento alla danza di origine africana con percussioni dal vivo.

PENSATO PER: OVER ANTA, CORPI IN DISUSO, SPIRITI DUBBIOSI E DANZATORI APPASSIONATI, il corso, riservato agli associati di Temporeale, è finalizzato al benessere individuale e collettivo.

(Si consigliano abbigliamento e scarpe comodi)

LA DANZA PER CHI NON DANZA – Movimento, musica, narrazione, socializzazione per diversamente giovani – a cura di Anna Valpreda.

A CHI SI RIVOLGE
Il percorso è rivolto a chi pensa di non poter danzare, di non sentire il ritmo, di essere “troppo vecchio” o
“fuori forma”, per trovare nella danza un motivo di espressione creativa e narrativa, riscoprire il piacere e il benessere del movimento e costruire nuovi rapporti interpersonali.
PERCHÉ LA DANZA
La danza favorisce il rilascio di endorfine che entrando in circolo nel corpo ne migliora i livelli di energia e
percezione del dolore.
A differenza della ginnastica, finalizzata al benessere e al miglioramento psicofisico generalizzato o mirato, la danza mette anche in atto l’immaginazione e la narrazione delle storie scritte nel corpo e nel cuore, potendole trasformare in azioni sceniche vere e proprie.

COME SI LAVORERÀ
Il lavoro sul corpo si orienterà sulla ricerca della flessibilità naturale della colonna vertebrale e delle
articolazioni. Si cercherà la ritmica pulsazione della camminata nello spazio in relazione agli altri partecipanti. Si presterà attenzione alle abitudini motorie più consuete per cercarne l’equilibrio e l’espressività. Il tutto con molta cura per le peculiarità fisiche individuali.
Lo studio e la reiterazione di passi della tradizione narrativa africana (celebrazione delle forze naturali, vita nascita morte gioco) saranno il mezzo per attivare memoria e coordinazione individuale e di gruppo.
Ampio spazio sarà dato a momenti di danza libera e motivata.
Le persone una volta alla settimana potranno fare esperienza del gesto che racconta e della musica che
accompagna. La presenza di quest’ultima dal vivo, in improvvisazione, permette una interazione più naturale tra melodia ritmo e movimento stimolati dalla presenza attiva dei musicisti con i danzatori.
Per questo motivo l’uso delle percussioni, tipico delle danze di origine africana, avranno un posto
privilegiato nel lavoro, proprio per l’antica tradizione che i tamburi hanno nel condurre e accompagnare la danza.
Gli strumenti percussivi negli incontri creeranno un clima ludico ed esplorativo che stimolerà le facoltà
cognitive di previsione temporale del gesto e del ritmo.
(Il cervello ritmico – Viola Ancarani)
I BENEFICI PER I PARTECIPANTI
Il meccanismo piacere-ricompensa avviene nella interazione e coordinazione interpersonale.
“Andare a tempo” significa andare insieme verso qualcosa di soddisfacente e creativo. E’ questo il
meccanismo insito nell’orchestra e nel corpo di ballo.
Permettere ad ogni corpo anche non più giovane o non tecnicamente preparato di essere strumento
espressivo è il fine ultimo del progetto.
Si nasce, si vive e si “va in scena”. Danzando si celebra la vita.
ANNA VALPREDA
È stata insegnante di scuola elementare facendo anche un laboratorio triennale interdisciplinare di danza
ritmo pittura e fiabe con i bambini dal titolo “A dorso di tamburo”.
Dagli anni ’80 ha esplorato il mondo delle danze di origine africana con maestri del Benin del Burkina della Costa d’ Avorio e Cuba e ha danzato in performance e saggi con musicisti di varie formazioni: Karl Potter, Dino Pelissero, Pino Russo, Massimo Carrano, Ibrahima Traorè, Tatè ‘N Songa.
Si occupa di danza-terapia con Alessandra Barilla, danzatrice contemporanea, e scrive testi poetici che a volte utilizza nei saggi con le allieve o nelle performance.
Dopo una lunga pausa di anni ritorna all’ insegnamento, più consapevole che mai di quanto “senza danza il corpo duole e l’ anima grida o si ammutolisce”.

 

 

Lascia un commento